Il Comune Amico della Famiglia e per la Natalità
Capitolo I - Verifica e predisposizione delle condizioni per partire

Un cammino che riprende slancio
Questo è il primo di dieci articoli mensili dedicati alle Politiche Comunali di Castelnuovo del Garda, che dal 2004 al 2019 hanno messo al centro la Persona, la Famiglia e la Natalità. Dopo una fase di interruzione, il 2024 ha segnato la ripresa di quel percorso grazie alla nuova amministrazione “a trazione CdC”, che ha rilanciato il progetto con una visione ancora più integrata, strutturata e innovativa.
A partire da questa domenica di giugno 2025, ogni ultima domenica del mese pubblicheremo un nuovo capitolo, secondo il seguente calendario:
- Capitolo I: Verifica e predisposizione delle condizioni per partire
- Capitolo II: Costruzione dell’alleanza per il Bene Comune
- Capitolo III: I percorsi politici e burocratici
- Capitolo IV: I percorsi delle famiglie e della società civile
- Capitolo V: I percorsi economici e cultural
- Capitolo VI: Piano Integrato: Le politiche familiari dirette
- Capitolo VII: Piano Integrato: Le politiche familiari indirette
- Capitolo VIII: Piano Integrato: Estensione a tutte le politiche comunali
- Capitolo IX: Politiche Integrate per la Natalità 2026 – 2029 – Parte Prima
- Capitolo X: Politiche Integrate per la Natalità 2026 – 2029 – Parte Seconda
L’obiettivo è arrivare a fine anno con progetti già concretamente formulati, pronti per essere integrati nel prossimo Bilancio di Previsione del Comune di Castelnuovo del Garda, con strumenti operativi, fonti di finanziamento e attori coinvolti.

Un contributo per un cambiamento culturale
Questo lavoro “a puntate” nasce anche in sintonia con l’imminente uscita del nuovo libro che verrà pubblicato da due centri studi: CE.S.PO.E. (https://www.facebook.com/p/Cespoe-Centro-Studi-Popolari-Europei-100092477840678/) e Nuova Costruttività (https://www.nuovacostruttivita.it/) che intendono offrire strumenti e criteri per misurare e valutare l’impatto delle politiche pubbliche, a partire proprio dall’esperienza di Castelnuovo del Garda. Il testo si rivolge a realtà locali e movimenti, come “Casa dei Cittadini”, che desiderano impegnarsi concretamente per il Bene della propria comunità.
La forza delle relazioni nei piccoli contesti
In un borgo o in un piccolo paese, rispetto a una città o a una metropoli, la rete delle relazioni umane è naturalmente più fitta e viva. Anche chi non è esperto di sociologia può notare come, in questi contesti, siano più evidenti le dinamiche di comunità: ci si accorge se nasce un bambino, se qualcuno si sposa o perde il lavoro. La vita delle persone è intrecciata e visibile, condivisa nelle parrocchie, nelle associazioni, nei rapporti di vicinato.
È in questi contesti che la Famiglia può pienamente esprimere il proprio capitale sociale: relazioni, sostegno reciproco, impegno comunitario. Ed è proprio qui, nei piccoli Comuni, che diventa possibile pensare a un’Amministrazione che lavori insieme ai cittadini per il Bene Comune.
Il ruolo della famiglia e della società civile
La soggettività sociale della Famiglia trova terreno fertile in realtà dove il tessuto sociale favorisce la partecipazione e la corresponsabilità. Tuttavia, perché ciò avvenga davvero, è necessario che le famiglie e le reti civiche – formali e informali – siano messe nelle condizioni di esprimere le loro potenzialità.

Oggi, purtroppo, le istituzioni italiane continuano a disattendere l’articolo 31 della Costituzione, che impegna lo Stato a sostenere la Famiglia con “misure economiche e altre provvidenze”. Ma la questione non è solo economica o di servizi: è prima di tutto culturale. La società nel suo complesso – famiglie comprese – non è ancora sufficientemente consapevole del ruolo fondamentale che la Famiglia gioca nella costruzione di un futuro sostenibile e coeso.
Un’impalcatura istituzionale da ripensare
Le resistenze non mancano. Le istituzioni, a ogni livello – dallo Stato centrale fino ai Comuni – faticano ad abbandonare un modello gerarchico e autoreferenziale. Le strutture burocratiche, invece di facilitare la partecipazione, spesso difendono schemi che hanno contribuito all’aumento del debito pubblico e all’allontanamento dei cittadini dalla vita politica.
Anche le forze politiche appaiono smarrite, incapaci di proporre visioni di lungo periodo, e troppo spesso attente solo al consenso immediato. E le politiche familiari? Tornano di moda solo durante le campagne elettorali.
Lo stesso vale per le rappresentanze economiche e sindacali, troppo legate a logiche di categoria per abbracciare una visione sistemica. Il mondo della sanità e quello della scuola faticano a riconoscere il valore delle relazioni familiari come risorsa fondamentale per il benessere delle persone e delle comunità.
Infine, anche la società civile – volontariato compreso – spesso resta chiusa in un approccio frammentato, poco orientato a una vera azione comune per il Bene Comune.
Servono un investimento culturale e il coinvolgimento diretto dei giovani
Tutto questo rende evidente una necessità non più rinviabile: un grande investimento culturale. Un impegno diffuso e trasversale, che coinvolga famiglie, istituzioni, imprese, scuole e associazioni in un processo di formazione alla cittadinanza attiva, alla partecipazione e alla responsabilità.
Il cambiamento può – e deve – partire dal basso. Ed è nei piccoli Comuni, dove le persone si conoscono e si riconoscono, che diventa possibile costruire alleanze vere e durature tra municipalità, famiglie, imprese e società civile.

È da qui che nasce la speranza. È da qui che può rinascere una politica capace di prendersi cura delle persone, della famiglia, della comunità.
Questa speranza, però, potrà diventare realtà solo se sapremo coinvolgere, responsabilizzare e rendere protagonisti i giovani: ragazze e ragazzi che con la loro freschezza, la loro energia e il loro desiderio di futuro possono essere motore del cambiamento.
Ecco perché serve un’azione integrata, che metta in rete tutti i soggetti della vita sociale. Giovani, Famiglia e Società Civile, insieme, non solo diventano Capitale Sociale, ma lo generano, costruendo nuove possibilità di bene per l’intera comunità.