Il Comune Amico della Famiglia e per la Natalità – Capitolo V: I percorsi economici e culturali
Quando economia e cultura camminano insieme, la comunità cresce davvero
NdR: In questi articolo tutte le fotografie sono relative al Monte Baldo, che per circa 30km fiancheggia il Lago di Garda ad Est.
Un’economia locale in buona salute
Castelnuovo del Garda, dal punto di vista economico e finanziario, è oggi un comune in salute, anche se non mancano aree di debolezza e criticità.
Negli ultimi trent’anni, il settore manifatturiero – trainante negli anni ’60-’90 – ha subito una forte contrazione e molte piccole e medie imprese hanno chiuso.
Parallelamente, il settore agricolo ha vissuto profonde trasformazioni, ma mantiene una buona tenuta, in particolare nella produzione vitivinicola, che continua a rappresentare un’eccellenza del territorio.
Anche l’artigianato, pur attraversando fasi di cambiamento e innovazione tecnologica, resta vitale e attivo. Ma è soprattutto nei servizi e, ancor più, nel turismo che si è registrata la crescita più significativa: lo sviluppo è stato rapido e continua tuttora con slancio.
Grazie a questi comparti, le opportunità di lavoro non mancano. Pur con qualche forma di precarietà e con le difficoltà, ormai diffuse ovunque, di costruire percorsi professionali stabili, il territorio sta reagendo bene ai cambiamenti sempre più veloci della società contemporanea.

Un nuovo patto tra impresa e comunità
Oggi, però, si apre una sfida diversa: quella di convincere il mondo produttivo ad adottare un nuovo modo di operare, capace di coniugare la sostenibilità economica con il benessere delle persone.
È il mondo produttivo che genera i beni e i mezzi per una vita dignitosa. Tuttavia, se la sua unica finalità resta il profitto, secondo la logica dominante del capitalismo contemporaneo, il rischio è di ampliare le disuguaglianze, esasperare la concorrenza e sacrificare le relazioni umane sull’altare della “crescita infinita” – un concetto che, anche dal punto di vista fisico, non ha senso.
Oggi, a Castelnuovo, l’Amministrazione comunale – particolarmente sensibile a questi temi – ha avviato un percorso di dialogo e progettazione condivisa con le imprese del territorio, per “mettere in rete” le loro potenzialità insieme ai soggetti che operano per il Bene della Comunità.
I primi contatti con alcune delle realtà produttive più significative del comune sono incoraggianti: c’è ascolto, apertura e voglia di partecipare. È quindi ragionevole pensare che il progetto “Il Comune Amico della Famiglia e per la Natalità” possa diventare il terreno fertile per una collaborazione strutturata, capace di coinvolgere grandi e piccole imprese in un patto di corresponsabilità sociale.
Il valore delle imprese sociali e no-profit
Accanto alle imprese tradizionali, il tessuto no-profit di Castelnuovo è particolarmente vivace e svolge un ruolo sempre più centrale nella vita della comunità, soprattutto a sostegno delle persone più fragili.
Queste organizzazioni, spesso ostacolate da vincoli burocratici più che da limiti di competenza, rappresentano un patrimonio prezioso di relazioni e competenze.
La collaborazione con loro è naturale e necessaria: la loro esperienza nel campo sociale è una risorsa di grande valore per il progetto “Il Comune Amico della Famiglia e per la Natalità”, capace di arricchire tutti i soggetti coinvolti.
L’impresa che investe nel Bene Comune
Alle imprese di Castelnuovo – grandi e piccole, profit e no-profit – si chiede un investimento nel Bene della Comunità. Un investimento che non è solo economico, ma innanzitutto culturale e valoriale: riconoscere che al centro della vita del Comune c’è la Comunità stessa, di cui tutti dobbiamo prenderci cura.
E questo investimento porterà frutti concreti.
Le aziende che aderiranno al progetto ne riceveranno benefici ben più grandi dei possibili sgravi fiscali: guadagneranno l’orgoglio e la partecipazione del proprio personale, che sarà fiero di lavorare per un’impresa attenta al Bene Comune. Una comunità più forte e solidale è anche la base più solida per un’economia duratura.

La cultura come linfa della comunità
Una comunità in salute è una comunità in cui le relazioni sono vive, dove le cose belle vengono riconosciute, curate, condivise e valorizzate.
La cultura, in tutte le sue forme, è il luogo in cui nascono e abitano le arti, dove germogliano azioni, idee, eventi che danno forma all’identità collettiva.
Per questo una comunità viva non può rinunciare a investire nella cultura: non solo per custodire la propria storia, ma per generare continuamente nuove esperienze di crescita e bellezza, e per accompagnare lo sviluppo personale di ogni cittadina e cittadino.
Crescere insieme, condividendo i talenti
È importante che ogni donna e ogni uomo possano coltivare liberamente le proprie passioni artistiche e culturali secondo le proprie attitudini.
Ma è altrettanto importante che questo percorso personale, quando possibile, diventi condivisione: mettere a disposizione della comunità ciò che si è appreso e ciò che si ama.
Questa reciprocità arricchisce tutti: la comunità cresce, e la persona che dona il proprio tempo o talento riceve a sua volta nuove idee, relazioni e stimoli.

La cultura come motore del benessere
Una comunità capace di costruire un patto condiviso per il Bene Comune, come descritto nel secondo capitolo di questa serie, deve proporre, promuovere e diffondere cultura.
Ciò significa valorizzare le tante persone che già fanno cultura – artisti, insegnanti, associazioni, volontari – e creare sinergie tra loro, l’Amministrazione comunale, le imprese, le realtà no-profit e familiari del territorio.
Se questo accadrà, chi oggi porta avanti iniziative culturali con impegno personale sentirà il riconoscimento della propria comunità e sarà ancora più motivato a condividere e collaborare.
Come recitava il titolo di un convegno dell’Università di Trento (ottobre 2024), “La cultura come motore per il benessere della comunità”, è proprio da qui che nasce un circolo virtuoso: la cultura alimenta la sensibilità, la sensibilità genera partecipazione, e la partecipazione costruisce comunità.
Cultura è comunità
Approfondimenti come quello proposto da Michele Bianchi sull’“Sviluppo di Comunità” (Community Development) ci ricordano che la crescita autentica nasce dall’impegno condiviso, dal dialogo e dalla partecipazione attiva.
In definitiva, partecipare alla vita culturale significa costruire comunità.
Ecco la direzione verso cui dobbiamo continuare a camminare, insieme.

