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21
November
2020

La Famiglia cuore dell'ecosistema "umano"

La nostra società autolesionista non la sostiene, anzi la combatte

Maurizio Bernardi
Maurizio Bernardi

La sterilità del dibattito culturale

La questione “Quale famiglia?” è incancrenita da almeno tre decenni su posizioni che inizialmente erano principalmente ideologiche e poi via via si sono adagiate sul sentire comune delle posizioni “politicamente corrette” intrise dei sensi di colpa ipocritamente legati a veri e falsi “diritti civili”.

Questo clima lo si respira ad esempio in un articolo dello psichiatra Vittorio Lingiardi  che dipinge una società “familista” in guerra con le altre forme sociali (“… Tutto ciò che sta fuori da questo modello [n.d.a. la famiglia naturale] viene, implicitamente o esplicitamente, delegittimato: …).

In realtà, se questo poteva essere vero intorno alla fine del secolo scorso, da almeno trent’anni le parti si sono invertite e, ad essere culturalmente, e spesso anche socialmente ed economicamente, delegittimata è proprio la Famiglia.

Chi e perché ne parla

Parlare oggi di Famiglia Naturale, o peggio ancora promuoverla, equivale ad autoinfliggersi un marchio che ti inquadra automaticamente come conservatore e, sempre più spesso, come omofobo.

Questa guerra anticulturale nei confronti della Famiglia da parte di alcune lobby viene abbondantemente finanziata da multinazionali e trova l’appoggio dei media più influenti.

Giocoforza anche il politico di turno, che vive di consenso di breve termine e quindi dell’appoggio dei media, si adegua ed è bene attento a non inimicarsi chi gli può consentire di avere la visibilità necessaria alla sua sopravvivenza politica.

Spesso, i casi di violenza “familiare” diventano cavalli di Troia per demonizzare la Famiglia e per diffondere il “pensiero unico” che afferma che la famiglia, non solo non è necessaria, ma anzi, è il luogo della negazione dei diritti individuali.

Inoltre resta quasi inalterata la diffusione dell’idea legata al pericolo del sovrappopolamento del pianeta introdotto negli anni ’70. Anche all’interno delle istituzioni sovrannazionali, come l’ONU, quest’idea viene usata per la giusta preoccupazione relativamente ad alcuni aspetti globali, ma altrettanto ingiustamente risulta evidente il disinteresse per aree e paesi in cui è in atto un vero e proprio spopolamento che produrrà danni gravissimi in un futuro ormai prossimo.

Ha ancora senso, e soprattutto, quanto danneggia la nostra società questa acredine nei confronti della Famiglia?

Le altre forme sociali vanno considerate? La risposta è ovvia: sì. Leggi, codice civile, servizi sociali, servizi sanitari devono essere adeguate affinché non esistano discriminazioni, ma di certo non è denigrando la Famiglia che si fa il bene della società.

Partiamo dai bambini

Per uscire da questa stagnazione, che impedisce di concretizzare azioni significative per le nostre comunità, è necessario trovare un punto che potrebbe unire gli sforzi di buona parte della nostra società.

Bene o male tutti hanno sentito parlare di denatalità e tutti, o quasi, vedono nei bambini un bene universale che prescinde dal pensiero su Famiglia o famiglie e dalla propria appartenenza politica.

Dalla pubblicazione dell'ISTAT "indicatori-demografici-2019"

Lavorare sulle buone politiche che investano per promuovere l’inversione della tendenza demografica attuale, che agevolino i servizi e le persone che dei bambini si curano e che sostengano le famiglie che li mettono al mondo, le crescano e li educano è possibile, anzi, è necessario!

Questo passo lo ha già fatto esplicitamente la provincia autonoma di Trento , lo ha fatto per quindici anni il comune di Castelnuovo del Garda , lo stanno facendo i comuni che stanno implementando un piano integrato di politiche familiari, e hanno incominciato a farlo i comuni e le regioni, come il Veneto, che applicano o applicheranno il Fattore Famiglia Comunale.

A livello nazionale va infine evidenziato che, grazie al lavoro encomiabile del FORUM delle Associazioni Familiari, è finalmente legge "l’Assegno unico universale per i figli", anche se, ad oggi, restano dubbi sulla consistenza del finanziamento della stessa legge.

Senza “Famiglia” il sistema Italia non regge

Non possiamo limitarci ad azioni sporadiche delle realtà medio piccole (Provincia di Trento, Comuni “di buona volontà”) o i primi passi della legge dell’Assegno unico perché la situazione italiana è veramente drammatica dal punto di vista demografico.

La demografia, si sa, è una scienza rigorosa e crudele, nel senso che le nascite che sono mancate in anni precedenti non sono più recuperabili e perciò trent’anni dopo, quelli che dovranno essere dei genitori saranno in numero ridotto. Ed è evidente che se il declino continua troppo a lungo si innescherà un effetto peggiorativo che renderà sempre più difficile invertire l’andamento.

Distribuzione per Età Maschi e Femmine in Italia 1950 - 1975 - 2000 - 2020 (fonte ISTAT)

Del resto osservando le distribuzioni per età in Italia degli anni 1950, 1975, 2000 e 2020, si può facilmente intuire che il ridursi delle fasce di popolazione giovane equivale a lasciare sulle loro spalle il peso di una popolazione anziana sempre più numerosa e sempre più bisognosa di servizi e cure.

La società quindi diventa via via più squilibrata ed instabile originando un enorme “debito sociale” nei confronti delle giovani generazioni, debito che è ben più preoccupante del debito pubblico nazionale.

Famiglia, Ambiente, Futuro

Nel momento storico che stiamo vivendo oggi sembra scomparsa la capacità di ragionare e progettare a medio e lungo termine.

Si rincorrono i problemi e le mode che si presentano oggi e non ci si cura minimamente di cercare di prevedere l’effetto delle azioni che si mettono in campo e neppure si cerca di stimare il danno derivante dalla mancanza di azioni serie e strutturate.

Per questa nostra Società appiattita avviene qualcosa di molto simile a quanto avviene al nostro martoriato territorio nazionale sempre più spesso soggetto a disastri ecologici.

Per la società italiana, che possiede un bagaglio storico culturale unico al mondo e che vive in un territorio di straordinaria bellezza, trascurare o addirittura combattere la Famiglia, significa accelerare il fenomeno della disgregazione del tessuto sociale.

In un certo senso è come non avere cura dell’ambiente e non fare il possibile per contrastare il surriscaldamento della Terra.

La Famiglia cioè, oltre ad essere la “cellula fondamentale della società”, va inquadrata come elemento indispensabile dell’ecosistema socio-culturale che necessita dei legami e delle relazioni di vita che riguardano la famiglia stessa, le famiglie prossime e le diverse generazioni.

Solo la Famiglia, integrata nella complessa società attuale, può svolgere adeguatamente il ruolo di generatrice dell’habitat ideale per la nascita e lo sviluppo della persona umana.

Insomma se vogliamo guardare al futuro con speranza, dobbiamo investire, e non solo economicamente, sulla Famiglia, tutti, e le famiglie dovrebbero essere le prime, investendo su se stesse e sulle organizzazioni di famiglie!

21
November
2020

La Famiglia cuore dell'ecosistema "umano"

La nostra società autolesionista non la sostiene, anzi la combatte

Maurizio Bernardi
Maurizio Bernardi

🤝 Collaboratori

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📝 Descrizione del Progetto

La sterilità del dibattito culturale

La questione “Quale famiglia?” è incancrenita da almeno tre decenni su posizioni che inizialmente erano principalmente ideologiche e poi via via si sono adagiate sul sentire comune delle posizioni “politicamente corrette” intrise dei sensi di colpa ipocritamente legati a veri e falsi “diritti civili”.

Questo clima lo si respira ad esempio in un articolo dello psichiatra Vittorio Lingiardi  che dipinge una società “familista” in guerra con le altre forme sociali (“… Tutto ciò che sta fuori da questo modello [n.d.a. la famiglia naturale] viene, implicitamente o esplicitamente, delegittimato: …).

In realtà, se questo poteva essere vero intorno alla fine del secolo scorso, da almeno trent’anni le parti si sono invertite e, ad essere culturalmente, e spesso anche socialmente ed economicamente, delegittimata è proprio la Famiglia.

Chi e perché ne parla

Parlare oggi di Famiglia Naturale, o peggio ancora promuoverla, equivale ad autoinfliggersi un marchio che ti inquadra automaticamente come conservatore e, sempre più spesso, come omofobo.

Questa guerra anticulturale nei confronti della Famiglia da parte di alcune lobby viene abbondantemente finanziata da multinazionali e trova l’appoggio dei media più influenti.

Giocoforza anche il politico di turno, che vive di consenso di breve termine e quindi dell’appoggio dei media, si adegua ed è bene attento a non inimicarsi chi gli può consentire di avere la visibilità necessaria alla sua sopravvivenza politica.

Spesso, i casi di violenza “familiare” diventano cavalli di Troia per demonizzare la Famiglia e per diffondere il “pensiero unico” che afferma che la famiglia, non solo non è necessaria, ma anzi, è il luogo della negazione dei diritti individuali.

Inoltre resta quasi inalterata la diffusione dell’idea legata al pericolo del sovrappopolamento del pianeta introdotto negli anni ’70. Anche all’interno delle istituzioni sovrannazionali, come l’ONU, quest’idea viene usata per la giusta preoccupazione relativamente ad alcuni aspetti globali, ma altrettanto ingiustamente risulta evidente il disinteresse per aree e paesi in cui è in atto un vero e proprio spopolamento che produrrà danni gravissimi in un futuro ormai prossimo.

Ha ancora senso, e soprattutto, quanto danneggia la nostra società questa acredine nei confronti della Famiglia?

Le altre forme sociali vanno considerate? La risposta è ovvia: sì. Leggi, codice civile, servizi sociali, servizi sanitari devono essere adeguate affinché non esistano discriminazioni, ma di certo non è denigrando la Famiglia che si fa il bene della società.

Partiamo dai bambini

Per uscire da questa stagnazione, che impedisce di concretizzare azioni significative per le nostre comunità, è necessario trovare un punto che potrebbe unire gli sforzi di buona parte della nostra società.

Bene o male tutti hanno sentito parlare di denatalità e tutti, o quasi, vedono nei bambini un bene universale che prescinde dal pensiero su Famiglia o famiglie e dalla propria appartenenza politica.

Dalla pubblicazione dell'ISTAT "indicatori-demografici-2019"

Lavorare sulle buone politiche che investano per promuovere l’inversione della tendenza demografica attuale, che agevolino i servizi e le persone che dei bambini si curano e che sostengano le famiglie che li mettono al mondo, le crescano e li educano è possibile, anzi, è necessario!

Questo passo lo ha già fatto esplicitamente la provincia autonoma di Trento , lo ha fatto per quindici anni il comune di Castelnuovo del Garda , lo stanno facendo i comuni che stanno implementando un piano integrato di politiche familiari, e hanno incominciato a farlo i comuni e le regioni, come il Veneto, che applicano o applicheranno il Fattore Famiglia Comunale.

A livello nazionale va infine evidenziato che, grazie al lavoro encomiabile del FORUM delle Associazioni Familiari, è finalmente legge "l’Assegno unico universale per i figli", anche se, ad oggi, restano dubbi sulla consistenza del finanziamento della stessa legge.

Senza “Famiglia” il sistema Italia non regge

Non possiamo limitarci ad azioni sporadiche delle realtà medio piccole (Provincia di Trento, Comuni “di buona volontà”) o i primi passi della legge dell’Assegno unico perché la situazione italiana è veramente drammatica dal punto di vista demografico.

La demografia, si sa, è una scienza rigorosa e crudele, nel senso che le nascite che sono mancate in anni precedenti non sono più recuperabili e perciò trent’anni dopo, quelli che dovranno essere dei genitori saranno in numero ridotto. Ed è evidente che se il declino continua troppo a lungo si innescherà un effetto peggiorativo che renderà sempre più difficile invertire l’andamento.

Distribuzione per Età Maschi e Femmine in Italia 1950 - 1975 - 2000 - 2020 (fonte ISTAT)

Del resto osservando le distribuzioni per età in Italia degli anni 1950, 1975, 2000 e 2020, si può facilmente intuire che il ridursi delle fasce di popolazione giovane equivale a lasciare sulle loro spalle il peso di una popolazione anziana sempre più numerosa e sempre più bisognosa di servizi e cure.

La società quindi diventa via via più squilibrata ed instabile originando un enorme “debito sociale” nei confronti delle giovani generazioni, debito che è ben più preoccupante del debito pubblico nazionale.

Famiglia, Ambiente, Futuro

Nel momento storico che stiamo vivendo oggi sembra scomparsa la capacità di ragionare e progettare a medio e lungo termine.

Si rincorrono i problemi e le mode che si presentano oggi e non ci si cura minimamente di cercare di prevedere l’effetto delle azioni che si mettono in campo e neppure si cerca di stimare il danno derivante dalla mancanza di azioni serie e strutturate.

Per questa nostra Società appiattita avviene qualcosa di molto simile a quanto avviene al nostro martoriato territorio nazionale sempre più spesso soggetto a disastri ecologici.

Per la società italiana, che possiede un bagaglio storico culturale unico al mondo e che vive in un territorio di straordinaria bellezza, trascurare o addirittura combattere la Famiglia, significa accelerare il fenomeno della disgregazione del tessuto sociale.

In un certo senso è come non avere cura dell’ambiente e non fare il possibile per contrastare il surriscaldamento della Terra.

La Famiglia cioè, oltre ad essere la “cellula fondamentale della società”, va inquadrata come elemento indispensabile dell’ecosistema socio-culturale che necessita dei legami e delle relazioni di vita che riguardano la famiglia stessa, le famiglie prossime e le diverse generazioni.

Solo la Famiglia, integrata nella complessa società attuale, può svolgere adeguatamente il ruolo di generatrice dell’habitat ideale per la nascita e lo sviluppo della persona umana.

Insomma se vogliamo guardare al futuro con speranza, dobbiamo investire, e non solo economicamente, sulla Famiglia, tutti, e le famiglie dovrebbero essere le prime, investendo su se stesse e sulle organizzazioni di famiglie!

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