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27
February
2022

La speranza per una “Società Umana”

La funzione della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC)

Maurizio Bernardi
Maurizio Bernardi

Quando venne fondata Casa dei Cittadini non è stato difficile trovare una linea comune. Fin dalla nascita, nel 2004, abbiamo voluto ispirarci alla Dottrina Sociale della Chiesa, come peraltro sancito nel nostro Statuto, prendendo come riferimento e guida buona parte dei principi che la caratterizzano.

Nel corso degli anni però ci stiamo rendendo conto di correre il rischio di farci snaturare dalla società attuale che riesce a condizionare tutto e tutti, e che svilisce ogni giorno di più i principi della DSC.

Fuori dal tempo, ma proiettata nel futuro

Pronunciare oggi pubblicamente parole quali “dottrina” e “chiesa” per parlarne positivamente è autentico autolesionismo e, nel migliore dei casi, si viene etichettati come conservatori ancorati ad un passato che non esiste più.

Se poi si esagera e si cita una ”enciclica sociale”, si passa per “cattolico bigotto” che crede ancora alle fole dei preti.

In realtà la Chiesa, da oltre cent’anni non si è mai staccata dal tempo nel quale l’umanità si trova a vivere ed ha portato grandi contributi sulle questioni della vita sociale.

Si pensi in particolare al contributo di Papa san Giovanni Paolo II e delle sue tre grandi Encicliche – Laborem exercens, Sollecitudo rei socialis e Centesimus annus – con le quali ha sancito alcune tappe fondamentali del pensiero cattolico sull’argomento.

San Giovanni Paolo II

In realtà potremmo dire che la DSC è fuori dal tempo perché non appartiene ad un periodo specifico, essendo basata su principi che derivano dalla “legge naturale” e quindi immutabili. Allo stesso tempo è anche fortemente legata alla società e ai suoi cambiamenti, ne legge i segni necessari ad una visione organica di insieme e cerca soluzioni ai mutevoli problemi e alle complesse situazioni di oggi.

Difficile però percepirne l’importanza per la società odierna, incatenata alle leggi di un mercato globalizzato, alla cultura del successo, dell’apparenza e dell’individualismo esasperato.

Tutti siamo chiamati

La DSC, grazie alle sue fonti e mediante i suoi principi, mette in relazione diretta l’uomo e la società e lo fa alla luce degli insegnamenti evangelici.

In questo quadro la donna e l’uomo sono chiamati all’impegno in ogni aspetto della vita, compresi gli ambiti del lavoro, del sociale, fino a quello economico e nella politica. Un impegno che ci impone di affrontare il complesso fenomeno della globalizzazione e quello della gestione ecologica del nostro pianeta.

Viviamo una evoluzione tecnologica che ci mette a disposizione straordinarie opportunità, ma introduce anche nuove forme di precarietà e di sfruttamento perché non è regolata sulla base di valori “umani”, prediligendo quelli meramente economici. La società di oggi vive il paradosso di un incremento della propria ricchezza creando nuovi e sempre più numerosi poveri.

In questa ottica è palese che la DSC non è indirizzata ai soli cattolici, anzi è di tutti e per tutti, per un Bene Comune che prescinde l’essere o non essere credenti.

Una grande sfida

Non è certamente facile restare immuni da logiche efficientiste e di breve termine di cui la nostra società è intrisa, ed è complicato mantenersi al di sopra delle pastoie che le burocrazie nazionale e regionale impongono.

Soprattutto quando ci si pone l’impegno di mantenere alta la qualità culturale e politica sui grandi temi, mentre si è immersi nell’operatività nel nostro comune.

Eppure è una sfida che accettiamo giorno dopo giorno, cercando di coniugare il nostro impegno quotidiano familiare e lavorativo con quello volontaristico nell’amministrazione comunale e all’interno del nostro movimento.

Un impegno che non avrebbe molto senso se non partissimo dal rispondere alle domande fondamentali che la nostra natura umana si pone e che possono trovare risposte di spessore con il supporto e l’accompagnamento dei principi della DSC, insieme all’esperienza d’amore della nostra Famiglia.

Come all’interno della nostra Famiglia, in cui coltiviamo ogni giorno il nostro amore coniugale e genitoriale, dobbiamo impegnarci per rendere Casa dei Cittadini sempre di più capace di promuovere e realizzare buone politiche amministrative, mantenendo vive le nostre radici e le ragioni che ci hanno spinto ad essere protagonisti della vita culturale, sociale e politica della nostra società.

27
February
2022

La speranza per una “Società Umana”

La funzione della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC)

Maurizio Bernardi
Maurizio Bernardi

Quando venne fondata Casa dei Cittadini non è stato difficile trovare una linea comune. Fin dalla nascita, nel 2004, abbiamo voluto ispirarci alla Dottrina Sociale della Chiesa, come peraltro sancito nel nostro Statuto, prendendo come riferimento e guida buona parte dei principi che la caratterizzano.

Nel corso degli anni però ci stiamo rendendo conto di correre il rischio di farci snaturare dalla società attuale che riesce a condizionare tutto e tutti, e che svilisce ogni giorno di più i principi della DSC.

Fuori dal tempo, ma proiettata nel futuro

Pronunciare oggi pubblicamente parole quali “dottrina” e “chiesa” per parlarne positivamente è autentico autolesionismo e, nel migliore dei casi, si viene etichettati come conservatori ancorati ad un passato che non esiste più.

Se poi si esagera e si cita una ”enciclica sociale”, si passa per “cattolico bigotto” che crede ancora alle fole dei preti.

In realtà la Chiesa, da oltre cent’anni non si è mai staccata dal tempo nel quale l’umanità si trova a vivere ed ha portato grandi contributi sulle questioni della vita sociale.

Si pensi in particolare al contributo di Papa san Giovanni Paolo II e delle sue tre grandi Encicliche – Laborem exercens, Sollecitudo rei socialis e Centesimus annus – con le quali ha sancito alcune tappe fondamentali del pensiero cattolico sull’argomento.

San Giovanni Paolo II

In realtà potremmo dire che la DSC è fuori dal tempo perché non appartiene ad un periodo specifico, essendo basata su principi che derivano dalla “legge naturale” e quindi immutabili. Allo stesso tempo è anche fortemente legata alla società e ai suoi cambiamenti, ne legge i segni necessari ad una visione organica di insieme e cerca soluzioni ai mutevoli problemi e alle complesse situazioni di oggi.

Difficile però percepirne l’importanza per la società odierna, incatenata alle leggi di un mercato globalizzato, alla cultura del successo, dell’apparenza e dell’individualismo esasperato.

Tutti siamo chiamati

La DSC, grazie alle sue fonti e mediante i suoi principi, mette in relazione diretta l’uomo e la società e lo fa alla luce degli insegnamenti evangelici.

In questo quadro la donna e l’uomo sono chiamati all’impegno in ogni aspetto della vita, compresi gli ambiti del lavoro, del sociale, fino a quello economico e nella politica. Un impegno che ci impone di affrontare il complesso fenomeno della globalizzazione e quello della gestione ecologica del nostro pianeta.

Viviamo una evoluzione tecnologica che ci mette a disposizione straordinarie opportunità, ma introduce anche nuove forme di precarietà e di sfruttamento perché non è regolata sulla base di valori “umani”, prediligendo quelli meramente economici. La società di oggi vive il paradosso di un incremento della propria ricchezza creando nuovi e sempre più numerosi poveri.

In questa ottica è palese che la DSC non è indirizzata ai soli cattolici, anzi è di tutti e per tutti, per un Bene Comune che prescinde l’essere o non essere credenti.

Una grande sfida

Non è certamente facile restare immuni da logiche efficientiste e di breve termine di cui la nostra società è intrisa, ed è complicato mantenersi al di sopra delle pastoie che le burocrazie nazionale e regionale impongono.

Soprattutto quando ci si pone l’impegno di mantenere alta la qualità culturale e politica sui grandi temi, mentre si è immersi nell’operatività nel nostro comune.

Eppure è una sfida che accettiamo giorno dopo giorno, cercando di coniugare il nostro impegno quotidiano familiare e lavorativo con quello volontaristico nell’amministrazione comunale e all’interno del nostro movimento.

Un impegno che non avrebbe molto senso se non partissimo dal rispondere alle domande fondamentali che la nostra natura umana si pone e che possono trovare risposte di spessore con il supporto e l’accompagnamento dei principi della DSC, insieme all’esperienza d’amore della nostra Famiglia.

Come all’interno della nostra Famiglia, in cui coltiviamo ogni giorno il nostro amore coniugale e genitoriale, dobbiamo impegnarci per rendere Casa dei Cittadini sempre di più capace di promuovere e realizzare buone politiche amministrative, mantenendo vive le nostre radici e le ragioni che ci hanno spinto ad essere protagonisti della vita culturale, sociale e politica della nostra società.

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