Ooooops!

Siamo spiacenti ma Internet Explorer non è aggiornato agli ultimi standard del Web. Per poter visualizzare correttamente questo Sito vi suggeriamo di scaricare un browser migliore.

Scarica Google Chrome
9
November
2025

“Servire la comunità con spirito di squadra e visione: la mia esperienza in Comune”

L’assessore Davide Donadel racconta il suo percorso personale e amministrativo a Castelnuovo del Garda, tra impegno civico, attenzione al personale comunale e amore per il territorio.

Davide Donadel
Davide Donadel
Redazione CdC
Redazione CdC

Le radici dell’impegno civico

Mi chiamo Davide Donadel, cittadino castelnovese da un ventennio. Veneziano d’origine, sono cresciuto in una famiglia dove l’impegno e il senso civico sono sempre stati considerati quasi dei comandamenti.

Mio padre ha lavorato per tutta la sua vita a Marghera ed è stato amministratore negli anni ’70-’80, gli “anni di piombo”, che nel veneziano furono segnati dagli omicidi delle Brigate Rosse e dalla crisi del Petrolchimico.

Sebbene fossi un bambino, ricordo bene quando lo accompagnavo in municipio: mi faceva sedere con orgoglio sulla poltrona del sindaco, mentre ascoltavo incuriosito le discussioni sulle scelte amministrative. Ricordo anche l’aria tesa dei picchetti davanti ai cancelli, quando mi portava con sé in azienda “per crescere con una coscienza”.

Davide Donadel

Forse è stata proprio questa pedagogia familiare a spingermi verso la carriera militare – o meglio, una vocazione. Dopo la laurea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel 1998 vinsi il concorso per ufficiale dell’Esercito. Il lavoro mi ha portato in diverse città, in Italia e all’estero; in ognuna ho cercato il genius loci. Anche qui, a Castelnuovo, ho potuto apprezzare l’unicità di un territorio ricco di storia, di bellezze naturali e di persone dal carattere forte e volitivo.

Convinto che nulla accada per caso, ho voluto trovare da subito un legame concreto con la comunità: dapprima nel volontariato, come animatore culturale e ambientale, poi nell’impegno politico e sociale all’interno della Casa dei Cittadini, di cui mi onoro di essere stato segretario e membro del direttivo.

La prima esperienza amministrativa

Gli insegnamenti della mia famiglia, i ventisette anni di carriera a contatto con la pubblica amministrazione e l’impegno in Casa dei Cittadini hanno reso meno duro l’impatto con la mia prima esperienza di politica attiva. Tuttavia, amministrare pone due grandi sfide.

La prima è la preparazione tecnica: la conoscenza delle norme e dei regolamenti che garantiscono il funzionamento di un ente locale. Provocatoriamente, ho più volte sostenuto che sarebbe utile introdurre l’obbligo di un corso base per chi si candida alla carica di consigliere comunale.

La seconda è il lavoro di squadra: la consapevolezza che il successo dell’azione politica non è mai frutto del singolo.

Negli ultimi vent’anni la legislazione sugli enti locali ha adottato un approccio più olistico: il cittadino non è più destinatario di singoli provvedimenti, ma fruitore di un vero ecosistema comunale, in cui l’integrazione tra le aree funzionali è il valore aggiunto per vivere bene nel territorio.

Per questo gli amministratori devono agire con unità d’intenti, mantenendo la propria specificità e mettendo sempre il cittadino al centro di gravità.

La Squadra amministrativa, quasi al completo

Gestire il personale con equilibrio e visione

La mia esperienza professionale è di grande aiuto nella delicata delega al personale. L’ufficiale è, per antonomasia, un comandante: sebbene esistano manuali e sinossi, l’arte del comando si affina con il tempo. Ognuno esercita il proprio stile unico, cercando di trarre i migliori risultati da un impiego oculato delle risorse umane.

Gestire il capitale umano significa conciliare le esigenze del singolo dipendente, gli obiettivi di performance dell’amministrazione e la visione politica degli amministratori. È un’alchimia che richiede esperienza, equilibrio e sensibilità.

Il cittadino deve restare il centro di gravità dell’azione amministrativa: quando ciò non accade, il rischio è di spostare il baricentro sulla struttura comunale, generando un’amministrazione autoreferenziale e distante dalla gente.

Per questo, nel primo anno di mandato abbiamo avviato un confronto con le organizzazioni sindacali che ha portato all’ampliamento degli orari di apertura al pubblico. Ora stiamo definendo nuovi obiettivi nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), per migliorare trasparenza ed efficienza dei servizi comunali.

Viasta aerea del Parco del Tionello

Sicurezza e collaborazione istituzionale

La nostra è un’area vivace e complessa: la presenza turistica e la posizione strategica sulle vie di comunicazione la rendono anche vulnerabile a fenomeni di microcriminalità. Negli ultimi anni si sono aggiunti comportamenti incivili di gruppi di giovani, locali e non, difficili da sanzionare ma dannosi per l’immagine turistica e il senso di sicurezza dei cittadini.

È evidente che un’amministrazione comunale non può affrontare da sola un problema di tale portata. Per questo abbiamo rafforzato la collaborazione con le Forze dell’Ordine, integrando il loro lavoro con quello della Polizia Locale. Continueremo a chiedere con forza alla Prefettura di Verona di destinare più risorse al presidio del territorio, in coordinamento con le prefetture limitrofe.

Un patrimonio da riscoprire e valorizzare

Il mio inserimento nella comunità castelnovese è iniziato guardandomi attorno, cercando di comprendere cosa potessero raccontarmi i luoghi e i monumenti che la caratterizzano.

Ho scoperto, ad esempio, la Torre Viscontea – unica parte superstite del castello scaligero, attivo almeno fino al 1459 – e le tracce storiche di Sandrà, insediamento romano e poi centro amministrativo longobardo e carolingio.

Ma poche righe non bastano per raccontare la ricchezza di Castelnuovo. L’importante è continuare a narrare le nostre bellezze, affinché i cittadini le sentano proprie e contribuiscano alla loro tutela.

Grazie al nostro Sindaco, che dieci anni fa era assessore, è nato il progetto Tourism Castelnuovo, poi evoluto in Vivere Castelnuovo: un’iniziativa che mira proprio ad avvicinare cittadini e turisti al territorio e ai suoi tesori.

La Torre Viscontea vista da Sud, all'interno di un vigneto

Sogni e visione per il futuro

Di sogni ne ho molti, e finché ci saranno avrò un motivo per impegnarmi nella società.

Quello che mi accompagna da sempre è vedere scomparire l’apatia. È un tema che mi tocca profondamente, sin da quando, da ragazzo, lessi Gli indifferenti di Alberto Moravia.

Oggi come allora, la società fatica a trovare una via morale, tende a vivere come se tutto fosse un destino da subire. La mancanza di idee nuove e di figure capaci di proporle e radicarle nella collettività è una delle grandi sfide del nostro tempo.

Ritrovare speranza e partecipazione è l’unico modo per invertire il declino e ricostruire una società viva e consapevole.

Il Monte Baldo innevato visto da Castelnuovo

9
November
2025

“Servire la comunità con spirito di squadra e visione: la mia esperienza in Comune”

L’assessore Davide Donadel racconta il suo percorso personale e amministrativo a Castelnuovo del Garda, tra impegno civico, attenzione al personale comunale e amore per il territorio.

Davide Donadel
Davide Donadel
Redazione CdC
Redazione CdC

🤝 Collaboratori

No items found.

📝 Descrizione del Progetto

Le radici dell’impegno civico

Mi chiamo Davide Donadel, cittadino castelnovese da un ventennio. Veneziano d’origine, sono cresciuto in una famiglia dove l’impegno e il senso civico sono sempre stati considerati quasi dei comandamenti.

Mio padre ha lavorato per tutta la sua vita a Marghera ed è stato amministratore negli anni ’70-’80, gli “anni di piombo”, che nel veneziano furono segnati dagli omicidi delle Brigate Rosse e dalla crisi del Petrolchimico.

Sebbene fossi un bambino, ricordo bene quando lo accompagnavo in municipio: mi faceva sedere con orgoglio sulla poltrona del sindaco, mentre ascoltavo incuriosito le discussioni sulle scelte amministrative. Ricordo anche l’aria tesa dei picchetti davanti ai cancelli, quando mi portava con sé in azienda “per crescere con una coscienza”.

Davide Donadel

Forse è stata proprio questa pedagogia familiare a spingermi verso la carriera militare – o meglio, una vocazione. Dopo la laurea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel 1998 vinsi il concorso per ufficiale dell’Esercito. Il lavoro mi ha portato in diverse città, in Italia e all’estero; in ognuna ho cercato il genius loci. Anche qui, a Castelnuovo, ho potuto apprezzare l’unicità di un territorio ricco di storia, di bellezze naturali e di persone dal carattere forte e volitivo.

Convinto che nulla accada per caso, ho voluto trovare da subito un legame concreto con la comunità: dapprima nel volontariato, come animatore culturale e ambientale, poi nell’impegno politico e sociale all’interno della Casa dei Cittadini, di cui mi onoro di essere stato segretario e membro del direttivo.

La prima esperienza amministrativa

Gli insegnamenti della mia famiglia, i ventisette anni di carriera a contatto con la pubblica amministrazione e l’impegno in Casa dei Cittadini hanno reso meno duro l’impatto con la mia prima esperienza di politica attiva. Tuttavia, amministrare pone due grandi sfide.

La prima è la preparazione tecnica: la conoscenza delle norme e dei regolamenti che garantiscono il funzionamento di un ente locale. Provocatoriamente, ho più volte sostenuto che sarebbe utile introdurre l’obbligo di un corso base per chi si candida alla carica di consigliere comunale.

La seconda è il lavoro di squadra: la consapevolezza che il successo dell’azione politica non è mai frutto del singolo.

Negli ultimi vent’anni la legislazione sugli enti locali ha adottato un approccio più olistico: il cittadino non è più destinatario di singoli provvedimenti, ma fruitore di un vero ecosistema comunale, in cui l’integrazione tra le aree funzionali è il valore aggiunto per vivere bene nel territorio.

Per questo gli amministratori devono agire con unità d’intenti, mantenendo la propria specificità e mettendo sempre il cittadino al centro di gravità.

La Squadra amministrativa, quasi al completo

Gestire il personale con equilibrio e visione

La mia esperienza professionale è di grande aiuto nella delicata delega al personale. L’ufficiale è, per antonomasia, un comandante: sebbene esistano manuali e sinossi, l’arte del comando si affina con il tempo. Ognuno esercita il proprio stile unico, cercando di trarre i migliori risultati da un impiego oculato delle risorse umane.

Gestire il capitale umano significa conciliare le esigenze del singolo dipendente, gli obiettivi di performance dell’amministrazione e la visione politica degli amministratori. È un’alchimia che richiede esperienza, equilibrio e sensibilità.

Il cittadino deve restare il centro di gravità dell’azione amministrativa: quando ciò non accade, il rischio è di spostare il baricentro sulla struttura comunale, generando un’amministrazione autoreferenziale e distante dalla gente.

Per questo, nel primo anno di mandato abbiamo avviato un confronto con le organizzazioni sindacali che ha portato all’ampliamento degli orari di apertura al pubblico. Ora stiamo definendo nuovi obiettivi nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), per migliorare trasparenza ed efficienza dei servizi comunali.

Viasta aerea del Parco del Tionello

Sicurezza e collaborazione istituzionale

La nostra è un’area vivace e complessa: la presenza turistica e la posizione strategica sulle vie di comunicazione la rendono anche vulnerabile a fenomeni di microcriminalità. Negli ultimi anni si sono aggiunti comportamenti incivili di gruppi di giovani, locali e non, difficili da sanzionare ma dannosi per l’immagine turistica e il senso di sicurezza dei cittadini.

È evidente che un’amministrazione comunale non può affrontare da sola un problema di tale portata. Per questo abbiamo rafforzato la collaborazione con le Forze dell’Ordine, integrando il loro lavoro con quello della Polizia Locale. Continueremo a chiedere con forza alla Prefettura di Verona di destinare più risorse al presidio del territorio, in coordinamento con le prefetture limitrofe.

Un patrimonio da riscoprire e valorizzare

Il mio inserimento nella comunità castelnovese è iniziato guardandomi attorno, cercando di comprendere cosa potessero raccontarmi i luoghi e i monumenti che la caratterizzano.

Ho scoperto, ad esempio, la Torre Viscontea – unica parte superstite del castello scaligero, attivo almeno fino al 1459 – e le tracce storiche di Sandrà, insediamento romano e poi centro amministrativo longobardo e carolingio.

Ma poche righe non bastano per raccontare la ricchezza di Castelnuovo. L’importante è continuare a narrare le nostre bellezze, affinché i cittadini le sentano proprie e contribuiscano alla loro tutela.

Grazie al nostro Sindaco, che dieci anni fa era assessore, è nato il progetto Tourism Castelnuovo, poi evoluto in Vivere Castelnuovo: un’iniziativa che mira proprio ad avvicinare cittadini e turisti al territorio e ai suoi tesori.

La Torre Viscontea vista da Sud, all'interno di un vigneto

Sogni e visione per il futuro

Di sogni ne ho molti, e finché ci saranno avrò un motivo per impegnarmi nella società.

Quello che mi accompagna da sempre è vedere scomparire l’apatia. È un tema che mi tocca profondamente, sin da quando, da ragazzo, lessi Gli indifferenti di Alberto Moravia.

Oggi come allora, la società fatica a trovare una via morale, tende a vivere come se tutto fosse un destino da subire. La mancanza di idee nuove e di figure capaci di proporle e radicarle nella collettività è una delle grandi sfide del nostro tempo.

Ritrovare speranza e partecipazione è l’unico modo per invertire il declino e ricostruire una società viva e consapevole.

Il Monte Baldo innevato visto da Castelnuovo

Documenti di riferimento

Potrebbe Interessarti