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31
December
2020

Nuova interrogazione sull’impianto di coincenerimento

Risposte insoddisfacenti e controverse

Roberto Oliosi
Roberto Oliosi

Il consiglio del 27 novembre scorso ci ha lasciati basiti per vari motivi, alcuni verranno affrontati in un prossimo articolo, ed altri che meritano un approfondimento maggiore.

Uno di questi riguarda senza dubbio l’interrogazione che abbiamo portato come gruppo “Sandrini Sindaco!” per ottenere informazioni aggiornate e chiare sullo stato del coinceneritore della Novaresine S.r.l. collocato nel comune di Lazise, ma confinante con Castelnuovo del Garda.

Di cosa si tratta

Questa storia inizia il 30 maggio 2018, con la presentazione alla Provincia di Verona, dell’istanza avente come oggetto il “Progetto di coincenerimento di acque di reazione e di solventi esausti” da realizzare nel comune di Lazise (VR). Il procedimento viene avviato a giugno dello stesso anno, ma solo a febbraio 2019 il Comitato Tecnico per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ad unanimità ha ritenuto di esprimere parere positivo sull’impatto ambientale del progetto in argomento. Nei mesi successivi si sono tenute altre conferenze decisorie in materia di VIA, conclusesi sempre con il parere positivo della Regione Veneto e della Provincia di Verona e contrario del Comune di Lazise e del Comune di Castelnuovo del Garda (che però non aveva diritto al voto).

Solo nel dicembre 2019 vengono decise delle prescrizioni dal Comitato Tecnico del VIA, tra cui anche le specifiche sui tempi con cui la Novaresine S.r.l. avrebbe dovuto dare comunicazioni ai vari enti.

Tutto sotto controllo...o quasi

Nelle prescrizioni di cui parliamo, oltre tutta una serie di accorgimenti per quanto riguarda l’insonorizzazione e il mascheramento tramite piantumazione di essenze autoctone vicino all’impianto, si trovano delle tempistiche ben precise per la comunicazione di avvio dell’impianto, del collaudo e soprattutto dei dati pre e post collaudo, essenziali per tenere al corrente i cittadini di quello che succede sul territorio, vista la pericolosità dei materiali trattati e le ripercussioni sull’ambiente e sulla salute se qualcosa non dovesse funzionare nel modo giusto. Da cittadini attenti ci siamo quindi premurati di chiedere queste informazioni che dovrebbero essere già in possesso del nostro Comune utilizzando l'unico strumento che ci è consentito: "L'Interrogazione in Consiglio Comunale".

Il tempo passa...

Le comunicazioni sul collaudo e sull’avvio del coinceneritore tardano ad arrivare, o almeno così pare, visto che i dati che ci vengono presentati dall’attuale Amministrazione Comunale non corrispondono per nulla a quelli presenti sul sito della società che lo gestisce.

In Consiglio ci dicono che l’impianto è stato avviato per la prima fase di monitoraggio e controllo il 10 settembre 2020, ma sul sito della Novaresine sono pubblicati report mensili sulle emissioni dell’impianto a partire dal mese di maggio (606h di funzionamento), giugno (558 h), luglio (190 h), agosto (223 h), per un totale di 1577 ore di funzionamento prima della data indicataci dall’Amministrazione come prima messa in funzione. Ma non è tutto qui: veniamo a conoscenza del fatto che il 2 ottobre 2020 l’impianto è stato fermato per alcune criticità intervenute sul rispetto di alcune prescrizioni e contestualmente è stata chiesta proroga per il collaudo. Anche a giugno l’impianto è stato fermato, in quel caso il report però parla solo di manutenzione e non abbiamo riferimenti più precisi sulla causa della sospensione.

Non è compito del Comune

Sappiamo bene che Castelnovo del Garda non ha voce in capitolo e non è incaricato di effettuare i controlli, ma visto che l’impianto è proprio al confine tra il nostro comune e quello di Lazise vorremmo essere avvisati se qualcosa non sta andando per il verso giusto. Sappiamo che proprio il Comune di Lazise ha chiesto ulteriori modifiche per migliorare l’efficienza della capacità dei filtri dell’impianto, e ci chiediamo se lo ha fatto in riferimento a dati non soddisfacenti o perché a conoscenza di nuove tecnologie migliori di quelle impiegate.

Insomma, questi dubbi ci fanno pensare che il nostro Comune non sia molto interessato a questo importante argomento, che introduce un rischio alla salute della cittadinanza e al benessere di tutto il territorio circostante. Un impianto che va monitorato costantemente perché altamente pericoloso richiede la giusta attenzione e i cittadini devono necessariamente essere al corrente dei cambiamenti che questo può portare all’ambiente. L’attuale Amministrazione invece si dimostra come al solito distaccata e distratta, lasciandoci di nuovo esterrefatti e delusi.

* Lo scorso aprile avevamo affrontato questo tema con l'Articolo: L'inceneritore di Novaresine

31
December
2020

Nuova interrogazione sull’impianto di coincenerimento

Risposte insoddisfacenti e controverse

Roberto Oliosi
Roberto Oliosi

🤝 Collaboratori

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📝 Descrizione del Progetto

Il consiglio del 27 novembre scorso ci ha lasciati basiti per vari motivi, alcuni verranno affrontati in un prossimo articolo, ed altri che meritano un approfondimento maggiore.

Uno di questi riguarda senza dubbio l’interrogazione che abbiamo portato come gruppo “Sandrini Sindaco!” per ottenere informazioni aggiornate e chiare sullo stato del coinceneritore della Novaresine S.r.l. collocato nel comune di Lazise, ma confinante con Castelnuovo del Garda.

Di cosa si tratta

Questa storia inizia il 30 maggio 2018, con la presentazione alla Provincia di Verona, dell’istanza avente come oggetto il “Progetto di coincenerimento di acque di reazione e di solventi esausti” da realizzare nel comune di Lazise (VR). Il procedimento viene avviato a giugno dello stesso anno, ma solo a febbraio 2019 il Comitato Tecnico per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ad unanimità ha ritenuto di esprimere parere positivo sull’impatto ambientale del progetto in argomento. Nei mesi successivi si sono tenute altre conferenze decisorie in materia di VIA, conclusesi sempre con il parere positivo della Regione Veneto e della Provincia di Verona e contrario del Comune di Lazise e del Comune di Castelnuovo del Garda (che però non aveva diritto al voto).

Solo nel dicembre 2019 vengono decise delle prescrizioni dal Comitato Tecnico del VIA, tra cui anche le specifiche sui tempi con cui la Novaresine S.r.l. avrebbe dovuto dare comunicazioni ai vari enti.

Tutto sotto controllo...o quasi

Nelle prescrizioni di cui parliamo, oltre tutta una serie di accorgimenti per quanto riguarda l’insonorizzazione e il mascheramento tramite piantumazione di essenze autoctone vicino all’impianto, si trovano delle tempistiche ben precise per la comunicazione di avvio dell’impianto, del collaudo e soprattutto dei dati pre e post collaudo, essenziali per tenere al corrente i cittadini di quello che succede sul territorio, vista la pericolosità dei materiali trattati e le ripercussioni sull’ambiente e sulla salute se qualcosa non dovesse funzionare nel modo giusto. Da cittadini attenti ci siamo quindi premurati di chiedere queste informazioni che dovrebbero essere già in possesso del nostro Comune utilizzando l'unico strumento che ci è consentito: "L'Interrogazione in Consiglio Comunale".

Il tempo passa...

Le comunicazioni sul collaudo e sull’avvio del coinceneritore tardano ad arrivare, o almeno così pare, visto che i dati che ci vengono presentati dall’attuale Amministrazione Comunale non corrispondono per nulla a quelli presenti sul sito della società che lo gestisce.

In Consiglio ci dicono che l’impianto è stato avviato per la prima fase di monitoraggio e controllo il 10 settembre 2020, ma sul sito della Novaresine sono pubblicati report mensili sulle emissioni dell’impianto a partire dal mese di maggio (606h di funzionamento), giugno (558 h), luglio (190 h), agosto (223 h), per un totale di 1577 ore di funzionamento prima della data indicataci dall’Amministrazione come prima messa in funzione. Ma non è tutto qui: veniamo a conoscenza del fatto che il 2 ottobre 2020 l’impianto è stato fermato per alcune criticità intervenute sul rispetto di alcune prescrizioni e contestualmente è stata chiesta proroga per il collaudo. Anche a giugno l’impianto è stato fermato, in quel caso il report però parla solo di manutenzione e non abbiamo riferimenti più precisi sulla causa della sospensione.

Non è compito del Comune

Sappiamo bene che Castelnovo del Garda non ha voce in capitolo e non è incaricato di effettuare i controlli, ma visto che l’impianto è proprio al confine tra il nostro comune e quello di Lazise vorremmo essere avvisati se qualcosa non sta andando per il verso giusto. Sappiamo che proprio il Comune di Lazise ha chiesto ulteriori modifiche per migliorare l’efficienza della capacità dei filtri dell’impianto, e ci chiediamo se lo ha fatto in riferimento a dati non soddisfacenti o perché a conoscenza di nuove tecnologie migliori di quelle impiegate.

Insomma, questi dubbi ci fanno pensare che il nostro Comune non sia molto interessato a questo importante argomento, che introduce un rischio alla salute della cittadinanza e al benessere di tutto il territorio circostante. Un impianto che va monitorato costantemente perché altamente pericoloso richiede la giusta attenzione e i cittadini devono necessariamente essere al corrente dei cambiamenti che questo può portare all’ambiente. L’attuale Amministrazione invece si dimostra come al solito distaccata e distratta, lasciandoci di nuovo esterrefatti e delusi.

* Lo scorso aprile avevamo affrontato questo tema con l'Articolo: L'inceneritore di Novaresine

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