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18
August
2025

Tommaso: attenzione ed impegno per Castelnuovo, dalle grandi opere alle innovazioni tecnologiche

Il nostro Comune sta vivendo importanti trasformazioni che vanno gestite con la massima cura

Tommaso Residori
Tommaso Residori
Redazione CdC
Redazione CdC

Tommaso, ci racconti qualcosa di sé.

Salve a tutti, mi chiamo Tommaso Residori, ho cinquant’anni, da sempre cittadino castelnovese, sono sposato con Alessia e ho due figli, Emma e Matteo.

Sono laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni (Politecnico di Milano) e ho un Master in Risk Management (Università di Verona - Facoltà di Economia). Lavoro come Quadro Direttivo presso

un istituto di credito nazionale.

In passato sono stato componente Commissione Provinciale VIA (Valutazione Impatto Ambientale) presso la Provincia di Verona dal 2005 al 2014 e componente della Commissione Edilizia Comunale di Castelnuovo del Garda dal 2019 al 2022.

Sono attualmente il Presidente del Consiglio d’Istituto dell’I.C. Montini di Castelnuovo del Garda in carica per il triennio 2024–2026 e, soprattutto, da giugno 2024 sono un Consigliere di Maggioranza all’interno dell’Amministrazione di Castelnuovo del Garda nella lista “Sandrini Sindaco!”.

Appassionato di politica, particolarmente locale anche per tradizioni familiari, ho militato in anni passati in Forza Italia per aderire da qualche anno al movimento di Verona Domani.

Mi sono anche sempre piaciuti vari sport e pratico tuttora la corsa, lo sci e la vela.

Pronti, via: Tommaso lei si è trovato ad affrontare dal primo giorno grandi opere da poco partite o in partenza. Come ha vissuto queste “emergenze”?

È un po’ come trovarsi di colpo catapultati in mezzo a una regata di più giorni già partita e compromessa – per vari motivi - nei giorni precedenti e dover cercare di fare le scelte tattiche e strategiche per limitare i danni e provare a rimontare più posizioni possibili: il vento può girare fino all’ultimo, bisogna crederci, ma è sempre un gioco a rincorrere sapendo di poter fare solo del proprio meglio…

Noi siamo qui per farlo e lo faremo col massimo impegno possibile, poi si vedrà.

In alcuni casi, come per la TAV e la scuola primaria di Sandrà, non si può far altro che portare avanti al meglio quanto già partito, in altri, come per il nuovo casello autostradale di Castelnuovo stiamo cercando di dare il massimo per limitare i problemi alla viabilità secondaria che la sua apertura – nella configurazione di progetto attuale – porterà.

Uno dei numerosi cantieri del tratto TAV Brescia-Verona

In altri casi ancora, come per la viabilità di Mongabia, siamo riusciti a prendere in mano una situazione annosa e pericolosa e a breve questa verrà finalmente risolta mettendo in sicurezza gli innesti tra l’abitato e la Strada Provinciale tramite un progetto concordato e già approvato anche dalla Provincia di Verona, responsabile della SP 27. Oppure per la nuova mensa delle Primarie di Castelnuovo, dove siamo riusciti ad ottenere un finanziamento PNRR di 300.000€ per rinnovare la mensa installando anche una cucina completa che ci permetterà di far cucinare in loco i pasti per i nostri ragazzi.

Serve comunque andare avanti senza guardarsi troppo indietro a recriminare: quello che è stato fatto è storia, è quello che faremo che ora conta.

Per temi di peso specifico così elevato è necessaria condivisione e spirito di squadra, come funzionano i rapporti con i colleghi amministratori?

Per gestire problemi complessi serve sempre l’apporto di tutti per ottenere i risultati e devo dire con estrema soddisfazione che abbiamo lavorando bene e in sinergia sin da subito, senza personalismi e con un autentico spirito di squadra: è certamente uno dei tratti distintivi di questa Amministrazione e uno dei nostri maggiori punti di forza assieme alle diverse competenze in campo.

Il futuro Casello della A4 di Castelnuovo, cosa fare per rendere l’impatto sopportabile per la nostra comunità?

Come prima emergenza ci siamo concentrati sul ripristino di un collegamento tra Castelnuovo e Cavalcaselle, visto che verrà a breve chiuso l’attuale collegamento tramite via Campagna. Tuttavia questo non può che essere un primo passo, da solo totalmente insufficiente, per sistemare la viabilità locale compromessa dall’ attuale progetto. Stiamo lavorando ad altre misure compensative (a partire dalla continuazione del collegamento con l’ex S11) ma è presto per dire quali potranno essere messe a terra nel breve e quante solo pianificate.

Il cantiere del futuro Casello Autostradale di Castelnuovo del Garda

Le modifiche alla viabilità di un territorio, particolarmente se complesso come il nostro, sono sempre partite che si giocano su pianificazioni pluriennali che qui sono da ricostruire da zero dopo lo stravolgimento che c’è stato rispetto al progetto originario del casello e delle viabilità maggiori (mi riferisco al tutt’ora mancante inserimento di via Derna sulla SR 450).

Serviranno ovviamente gli apporti di tutti gli enti preposti e sovraordinati al Comune: è impensabile, sia per competenza territoriale che per cifre in gioco, che la partita possa essere vinta con le sole forze del Comune di Castelnuovo del Garda.

Il nostro obiettivo generale, sia nel breve che nel lungo, rimane quello di disaccoppiare il più possibile il traffico – particolarmente quello pesante – dalle viabilità comunali che storicamente attraversano i centri abitati. Laddove non fosse possibile, si cercherà almeno di aumentare la sicurezza pedonale e di rallentare il traffico, anche con nuove rotonde.

Percorsi ciclabili e pedonali, quanto sono importanti e cosa bolle in pentola?

Sono entrambe due capitoli importanti e allo stesso tempo complicati. Per i percorsi pedonali, in prima battuta si sta agendo sul rallentamento del traffico veicolare all’interno dei centri abitati tramite dissuasori (cosiddetti dossi), questo perché la cultura della sicurezza è venuta meno e siamo stati costretti a utilizzare dapprima dissuasori fisici.

Lo scopo finale è creare, chiaramente in alcune zone idonee e maggiormente vocate, delle cosiddette “aree 30” in cui il passaggio dei veicoli sia possibile, ma subordinato alla circolazione in sicurezza dei pedoni.

Compatibilmente con le risorse, cercheremo al più presto di sistemare anche i marciapiedi più ammalorati e di creare nuovi passaggi sicuri anche con la modifica di alcune viabilità troppo pericolose (Mongabia ne è un primo esempio).

Per i percorsi ciclabili serve capire il punto di caduta tra costi (si parla di un milione di euro a Km!), necessità per i cittadini e opportunità per il turismo.

La Ciclabile del Sole, ad esempio è un’ottima opportunità per collegare Verona al Lago e viceversa, ma lambisce solo una minima parte del nostro territorio.

Il percorso ciclabile "Graspo del Moro" lambisce il lungolago

Sia quest’ultima che particolarmente la Ciclabile del Garda, inoltre, nel quotidiano risultano di fatto utilizzate anche dai pedoni, in parte vanificando la natura “dedicata” di questi percorsi (laddove un ciclista non possa tenere un’andatura pedalata per la presenza dei pedoni è autorizzato a spostarsi sulle strade convenzionali, come fanno regolarmente i ciclisti sulla Gardesana…). Per contro, le nuove tendenze del settore, mi riferisco al Gravel, vedono nelle strade bianche del nostro territorio un “piccolo paradiso” ancora poco capito e utilizzato, che a questi fini non andrebbe soverchiato con ciclabili asfaltate.

È di fatto un mondo molto complesso di cui in Italia abbiamo poca cultura (anche nei rapporti tra automobilisti, ciclisti e pedoni) e su cui si dovrà lavorare tanto anche a questo livello in/formativo se vogliamo diventare attrattivi per un turismo più lento ed alternativo a quello della zona rivierasca che possa valorizzare il nostro entroterra.

Di nuovo, anche qui i costi per il solo Comune sono improbi mentre è essenziale l’interdipendenza con le grandi opere già citate e per capire al meglio come strutturare il territorio e avere dei progetti adeguati su cui chiedere finanziamenti da enti superiori abbiamo in animo di commissionare uno studio a specialisti del settore, con cui abbiamo già cominciato a collaborare.

Innovazione tecnologica, energie rinnovabili e risparmio energetico, temi fondamentali per un Comune sano!

Non solo sano, ma anche al passo con i tempi ed in grado di adeguarsi alle possibilità (anche in termini di risparmio dei costi) che questo momento storico ci chiede così a gran voce.

Abbiamo cominciato con l’installare delle cosiddette “colonnine” per la ricarica dei veicoli elettrici ed entro i primi mesi del 2026 tutte le frazioni saranno coperte con almeno una colonnina e saranno presenti sul territorio due parchi di ricarica ad alta capacità. Come ultimate le installazioni da parte dei partner tecnologici, verranno segnalate sui vari media ai cittadini, per ora sono state anticipate le prime località tramite il giornalino comunale.

Il risparmio energetico trova attuazione pratica nell’utilizzo sempre maggiore delle energie pulite, a partire dalla caldaia compatibile per il teleriscaldamento presente sul territorio per la tensostruttura di Cavalcaselle (in origine non predisposta) e in alcune migliorie residuali sugli edifici comunali (da decenni oggetto di ammodernamenti in questo senso) anche tramite bandi tuttora in corso.

In particolare, la nuova sfida è quella di aumentare la produzione di queste energie rinnovabili sul territorio per l’autoconsumo (anche delle strutture comunali) tramite le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). A riguardo abbiamo posto le basi per l’istallazione di un nuovo parco fotovoltaico che, una volta completato l’iter autorizzativo, ci permetterà di creare una CER a partire…da una discarica!

Massimo Loda, Davide Sandrini e Tommaso Residori in "missione" al Ministero delle Infrastrutture per cercare di mitigare l'impatto del futuro Casello Autostradale.

Il riferimento è alla cosiddetta Discarica Mischi, di proprietà comunale, che con pluridecennale storia è tutt’ora un problema ambientale che implica un insuflaggio continuo di aria per procurare l’ossidazione forzata di rifiuti solidi urbani (RSU) interrati oltre cinquant’anni fa.

Si passerà quindi da un problema ambientale a un’opportunità verde per il territorio. Il Comune, infatti, oltre a un affitto annuo, otterrà i benefici degli incentivi che la CER otterrà con il consumo di questa energia fotovoltaica rinnovabile, mentre le imprese (PMI) del territorio che si assoceranno alla CER autoconsumando l’energia verde miglioreranno il loro rating di sostenibilità (ESG) senza alcun tipo di investimento.

Questo è un primo esempio, ma abbiamo già allo studio progetti embrionali di altre installazioni energetiche rinnovabili.

Da menzionare infine, anche la grande partita di rinnovamento tecnologico che sta avvenendo con la posa della fibra ottica sul territorio. Oltre a supportare questa transizione ci stiamo adoperando per migliorare anche la telefonia mobile nelle zone del territorio più disagiate.

Assessore Tommaso Residori ci parli dei suoi sogni nel cassetto.

In realtà, già il riuscire a mettere a terra quanto descritto, in particolare per la viabilità, sarebbe un gran bel sogno che si avvera, ma a me piace più vederla come una possibilità concreta di migliorare la nostra qualità di vita.

Allo stesso modo mi piacerebbe veder iniziare il progetto di collegamento ferroviario tra Verona, l’Aeroporto Catullo e il lago (e Gardaland in particolare): è questa un’altra grande opera che stiamo supportando e che non solo diminuirà il traffico veicolare su gomma nel nostro territorio, ma ci permetterà di rivalorizzare - assieme ad altri progetti – la stazione ferroviaria di Castelnuovo.

Ho infine, questo sì per ora un sogno, la velleità di considerare possibile la realizzazione di un centro natatorio comunale… ma di questo dovremo parlare più avanti in tempi più maturi: per ora vi ringrazio dell’opportunità di informare i nostri concittadini di quanto “bolle in pentola” e invito tutti a credere con noi in una Castelnuovo sempre migliore e sempre più in grado di rinnovarsi.

18
August
2025

Tommaso: attenzione ed impegno per Castelnuovo, dalle grandi opere alle innovazioni tecnologiche

Il nostro Comune sta vivendo importanti trasformazioni che vanno gestite con la massima cura

Tommaso Residori
Tommaso Residori
Redazione CdC
Redazione CdC

🤝 Collaboratori

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📝 Descrizione del Progetto

Tommaso, ci racconti qualcosa di sé.

Salve a tutti, mi chiamo Tommaso Residori, ho cinquant’anni, da sempre cittadino castelnovese, sono sposato con Alessia e ho due figli, Emma e Matteo.

Sono laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni (Politecnico di Milano) e ho un Master in Risk Management (Università di Verona - Facoltà di Economia). Lavoro come Quadro Direttivo presso

un istituto di credito nazionale.

In passato sono stato componente Commissione Provinciale VIA (Valutazione Impatto Ambientale) presso la Provincia di Verona dal 2005 al 2014 e componente della Commissione Edilizia Comunale di Castelnuovo del Garda dal 2019 al 2022.

Sono attualmente il Presidente del Consiglio d’Istituto dell’I.C. Montini di Castelnuovo del Garda in carica per il triennio 2024–2026 e, soprattutto, da giugno 2024 sono un Consigliere di Maggioranza all’interno dell’Amministrazione di Castelnuovo del Garda nella lista “Sandrini Sindaco!”.

Appassionato di politica, particolarmente locale anche per tradizioni familiari, ho militato in anni passati in Forza Italia per aderire da qualche anno al movimento di Verona Domani.

Mi sono anche sempre piaciuti vari sport e pratico tuttora la corsa, lo sci e la vela.

Pronti, via: Tommaso lei si è trovato ad affrontare dal primo giorno grandi opere da poco partite o in partenza. Come ha vissuto queste “emergenze”?

È un po’ come trovarsi di colpo catapultati in mezzo a una regata di più giorni già partita e compromessa – per vari motivi - nei giorni precedenti e dover cercare di fare le scelte tattiche e strategiche per limitare i danni e provare a rimontare più posizioni possibili: il vento può girare fino all’ultimo, bisogna crederci, ma è sempre un gioco a rincorrere sapendo di poter fare solo del proprio meglio…

Noi siamo qui per farlo e lo faremo col massimo impegno possibile, poi si vedrà.

In alcuni casi, come per la TAV e la scuola primaria di Sandrà, non si può far altro che portare avanti al meglio quanto già partito, in altri, come per il nuovo casello autostradale di Castelnuovo stiamo cercando di dare il massimo per limitare i problemi alla viabilità secondaria che la sua apertura – nella configurazione di progetto attuale – porterà.

Uno dei numerosi cantieri del tratto TAV Brescia-Verona

In altri casi ancora, come per la viabilità di Mongabia, siamo riusciti a prendere in mano una situazione annosa e pericolosa e a breve questa verrà finalmente risolta mettendo in sicurezza gli innesti tra l’abitato e la Strada Provinciale tramite un progetto concordato e già approvato anche dalla Provincia di Verona, responsabile della SP 27. Oppure per la nuova mensa delle Primarie di Castelnuovo, dove siamo riusciti ad ottenere un finanziamento PNRR di 300.000€ per rinnovare la mensa installando anche una cucina completa che ci permetterà di far cucinare in loco i pasti per i nostri ragazzi.

Serve comunque andare avanti senza guardarsi troppo indietro a recriminare: quello che è stato fatto è storia, è quello che faremo che ora conta.

Per temi di peso specifico così elevato è necessaria condivisione e spirito di squadra, come funzionano i rapporti con i colleghi amministratori?

Per gestire problemi complessi serve sempre l’apporto di tutti per ottenere i risultati e devo dire con estrema soddisfazione che abbiamo lavorando bene e in sinergia sin da subito, senza personalismi e con un autentico spirito di squadra: è certamente uno dei tratti distintivi di questa Amministrazione e uno dei nostri maggiori punti di forza assieme alle diverse competenze in campo.

Il futuro Casello della A4 di Castelnuovo, cosa fare per rendere l’impatto sopportabile per la nostra comunità?

Come prima emergenza ci siamo concentrati sul ripristino di un collegamento tra Castelnuovo e Cavalcaselle, visto che verrà a breve chiuso l’attuale collegamento tramite via Campagna. Tuttavia questo non può che essere un primo passo, da solo totalmente insufficiente, per sistemare la viabilità locale compromessa dall’ attuale progetto. Stiamo lavorando ad altre misure compensative (a partire dalla continuazione del collegamento con l’ex S11) ma è presto per dire quali potranno essere messe a terra nel breve e quante solo pianificate.

Il cantiere del futuro Casello Autostradale di Castelnuovo del Garda

Le modifiche alla viabilità di un territorio, particolarmente se complesso come il nostro, sono sempre partite che si giocano su pianificazioni pluriennali che qui sono da ricostruire da zero dopo lo stravolgimento che c’è stato rispetto al progetto originario del casello e delle viabilità maggiori (mi riferisco al tutt’ora mancante inserimento di via Derna sulla SR 450).

Serviranno ovviamente gli apporti di tutti gli enti preposti e sovraordinati al Comune: è impensabile, sia per competenza territoriale che per cifre in gioco, che la partita possa essere vinta con le sole forze del Comune di Castelnuovo del Garda.

Il nostro obiettivo generale, sia nel breve che nel lungo, rimane quello di disaccoppiare il più possibile il traffico – particolarmente quello pesante – dalle viabilità comunali che storicamente attraversano i centri abitati. Laddove non fosse possibile, si cercherà almeno di aumentare la sicurezza pedonale e di rallentare il traffico, anche con nuove rotonde.

Percorsi ciclabili e pedonali, quanto sono importanti e cosa bolle in pentola?

Sono entrambe due capitoli importanti e allo stesso tempo complicati. Per i percorsi pedonali, in prima battuta si sta agendo sul rallentamento del traffico veicolare all’interno dei centri abitati tramite dissuasori (cosiddetti dossi), questo perché la cultura della sicurezza è venuta meno e siamo stati costretti a utilizzare dapprima dissuasori fisici.

Lo scopo finale è creare, chiaramente in alcune zone idonee e maggiormente vocate, delle cosiddette “aree 30” in cui il passaggio dei veicoli sia possibile, ma subordinato alla circolazione in sicurezza dei pedoni.

Compatibilmente con le risorse, cercheremo al più presto di sistemare anche i marciapiedi più ammalorati e di creare nuovi passaggi sicuri anche con la modifica di alcune viabilità troppo pericolose (Mongabia ne è un primo esempio).

Per i percorsi ciclabili serve capire il punto di caduta tra costi (si parla di un milione di euro a Km!), necessità per i cittadini e opportunità per il turismo.

La Ciclabile del Sole, ad esempio è un’ottima opportunità per collegare Verona al Lago e viceversa, ma lambisce solo una minima parte del nostro territorio.

Il percorso ciclabile "Graspo del Moro" lambisce il lungolago

Sia quest’ultima che particolarmente la Ciclabile del Garda, inoltre, nel quotidiano risultano di fatto utilizzate anche dai pedoni, in parte vanificando la natura “dedicata” di questi percorsi (laddove un ciclista non possa tenere un’andatura pedalata per la presenza dei pedoni è autorizzato a spostarsi sulle strade convenzionali, come fanno regolarmente i ciclisti sulla Gardesana…). Per contro, le nuove tendenze del settore, mi riferisco al Gravel, vedono nelle strade bianche del nostro territorio un “piccolo paradiso” ancora poco capito e utilizzato, che a questi fini non andrebbe soverchiato con ciclabili asfaltate.

È di fatto un mondo molto complesso di cui in Italia abbiamo poca cultura (anche nei rapporti tra automobilisti, ciclisti e pedoni) e su cui si dovrà lavorare tanto anche a questo livello in/formativo se vogliamo diventare attrattivi per un turismo più lento ed alternativo a quello della zona rivierasca che possa valorizzare il nostro entroterra.

Di nuovo, anche qui i costi per il solo Comune sono improbi mentre è essenziale l’interdipendenza con le grandi opere già citate e per capire al meglio come strutturare il territorio e avere dei progetti adeguati su cui chiedere finanziamenti da enti superiori abbiamo in animo di commissionare uno studio a specialisti del settore, con cui abbiamo già cominciato a collaborare.

Innovazione tecnologica, energie rinnovabili e risparmio energetico, temi fondamentali per un Comune sano!

Non solo sano, ma anche al passo con i tempi ed in grado di adeguarsi alle possibilità (anche in termini di risparmio dei costi) che questo momento storico ci chiede così a gran voce.

Abbiamo cominciato con l’installare delle cosiddette “colonnine” per la ricarica dei veicoli elettrici ed entro i primi mesi del 2026 tutte le frazioni saranno coperte con almeno una colonnina e saranno presenti sul territorio due parchi di ricarica ad alta capacità. Come ultimate le installazioni da parte dei partner tecnologici, verranno segnalate sui vari media ai cittadini, per ora sono state anticipate le prime località tramite il giornalino comunale.

Il risparmio energetico trova attuazione pratica nell’utilizzo sempre maggiore delle energie pulite, a partire dalla caldaia compatibile per il teleriscaldamento presente sul territorio per la tensostruttura di Cavalcaselle (in origine non predisposta) e in alcune migliorie residuali sugli edifici comunali (da decenni oggetto di ammodernamenti in questo senso) anche tramite bandi tuttora in corso.

In particolare, la nuova sfida è quella di aumentare la produzione di queste energie rinnovabili sul territorio per l’autoconsumo (anche delle strutture comunali) tramite le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). A riguardo abbiamo posto le basi per l’istallazione di un nuovo parco fotovoltaico che, una volta completato l’iter autorizzativo, ci permetterà di creare una CER a partire…da una discarica!

Massimo Loda, Davide Sandrini e Tommaso Residori in "missione" al Ministero delle Infrastrutture per cercare di mitigare l'impatto del futuro Casello Autostradale.

Il riferimento è alla cosiddetta Discarica Mischi, di proprietà comunale, che con pluridecennale storia è tutt’ora un problema ambientale che implica un insuflaggio continuo di aria per procurare l’ossidazione forzata di rifiuti solidi urbani (RSU) interrati oltre cinquant’anni fa.

Si passerà quindi da un problema ambientale a un’opportunità verde per il territorio. Il Comune, infatti, oltre a un affitto annuo, otterrà i benefici degli incentivi che la CER otterrà con il consumo di questa energia fotovoltaica rinnovabile, mentre le imprese (PMI) del territorio che si assoceranno alla CER autoconsumando l’energia verde miglioreranno il loro rating di sostenibilità (ESG) senza alcun tipo di investimento.

Questo è un primo esempio, ma abbiamo già allo studio progetti embrionali di altre installazioni energetiche rinnovabili.

Da menzionare infine, anche la grande partita di rinnovamento tecnologico che sta avvenendo con la posa della fibra ottica sul territorio. Oltre a supportare questa transizione ci stiamo adoperando per migliorare anche la telefonia mobile nelle zone del territorio più disagiate.

Assessore Tommaso Residori ci parli dei suoi sogni nel cassetto.

In realtà, già il riuscire a mettere a terra quanto descritto, in particolare per la viabilità, sarebbe un gran bel sogno che si avvera, ma a me piace più vederla come una possibilità concreta di migliorare la nostra qualità di vita.

Allo stesso modo mi piacerebbe veder iniziare il progetto di collegamento ferroviario tra Verona, l’Aeroporto Catullo e il lago (e Gardaland in particolare): è questa un’altra grande opera che stiamo supportando e che non solo diminuirà il traffico veicolare su gomma nel nostro territorio, ma ci permetterà di rivalorizzare - assieme ad altri progetti – la stazione ferroviaria di Castelnuovo.

Ho infine, questo sì per ora un sogno, la velleità di considerare possibile la realizzazione di un centro natatorio comunale… ma di questo dovremo parlare più avanti in tempi più maturi: per ora vi ringrazio dell’opportunità di informare i nostri concittadini di quanto “bolle in pentola” e invito tutti a credere con noi in una Castelnuovo sempre migliore e sempre più in grado di rinnovarsi.

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